Come trottola impazzita, come scheggia agguerrita, corre la civiltà, senza spiritualità, senza più moralità.
Corre senza meta, proiettando un'ombra tetra: senz'anima è il progresso che ci ammazza qui e adesso,
annebbiando le menti, finché stupide e incoscienti tutto sanno accettare, impegnandosi attivamente la propria tomba a scavare.
Più progrediamo, più distruggiamo, rendendo nocivo tutto quel che tocchiamo,
ancor preoccupati di cosa è "mio" e cosa è "tuo", come se questo muro d'insana avidità ci mettesse al sicuro.
Continua la folle corsa, ma ora io mi fermo, pregando il mio Essere d'aver maggior senno.
(Francesco Galgani, 23 settembre 2016)
La conquista del progresso tecnologico ed economico non conduce necessariamente a un arricchimento dello spirito umano, anzi, l'attuale direzione presa dall'umanità, piena di contraddizioni, conflitti, povertà e distruzione ad ogni livello, umano e ambientale, lascerebbe supporre il contrario. Bisognerebbe domandarsi se il progresso tecnologico ed economico abbia alimentato o meno l’amore verso la famiglia o gli amici, o la premura verso gli altri. Bisognerebbe chiedersi se gioia e gratitudine, appagamento e senso di soddisfazione riempiono i cuori delle persone, oppure se questi sono pieni d'altro, o tristemente vuoti. Quanti individui sorridenti incontriamo abitualmente camminando per strada? La felicità delle persone può sbocciare solo su un terreno fecondo e ricco di meravigliosa spiritualità.
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