Bella t'eri fatta per quel giorno speciale, festa avrei voluto, ma fu trauma esistenziale:
mancanza di saggezza grossi danni può fare, una parola detta tutto può sfasciare.
La terra tremò, luce se n'andò, in quel giorno speciale che mai scorderò...
Siamo umani, imperfetti ed erranti, con tante debolezze, coi nostri pianti:
ma è proprio nella melma che il loto è bel fiore, così gratitudine cura torti e dolore.
Pensieri silenziosi per un'amica lontana, parole taciute nella vita quotidiana...
Un messaggio semplice ti vorrei dare, ma solo nel Gohonzon ti riesco a trovare.
Crudeli vicende mano m'han forzato, nel mezzo del casino dolori ho procurato:
cattive conseguenze di certe decisioni, ma il contesto ha aggravato, stravolgendomi intenzioni.
Le tue poesie belle non ho mai buttato, e il buono che hai mai disprezzato:
«sapore di buono gentile, poetico, leggero, d'un contatto umano», son parole tue, che ho udito da lontano.
Ti porgo Pace con questa poesia, che forse leggerai, ovunque tu sia.
Nient'altro da aggiungere, scusami la ferita, nulla ti recrimino, ormai ho un'altra Vita.
(Francesco Galgani, 11 maggio 2016)
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